L'attenzione


"Nel momento in cui finalmente diamo attenzione a ogni cosa, anche un filo d’erba può diventare un misterioso, fantastico, indescrivibile magnifico mondo a sé
(Henry Miller)"


"L'attenzione, come le altre funzioni cognitive, è un processo che può essere allenato con training specifici."


Cosa è?

Processo di selezione di informazione rilevante, è qualcosa in più rispetto al semplice percepire; secondo lo psicologo William James, prestare attenzione su qualcosa è il prendere possesso da parte della mente, in chiara e vivida forma, di uno dei tanti oggetti possibili.L’attenzione visiva è particolarmente attratta da oggetti nuovi in locazioni periferiche del campo visivo. Attenzione e livello di attivazione sono due stati correlati fra di loro ma che non si identificano: l'attivazione è uno stato globale dell'organismo che si svolge lungo un continuum e l'attenzione è una funzione selettiva che si correla con il livello di attivazione. Il grado di attenzione dipende dal livello di attivazione dell'organismo che a sua volta dipende sia dalle condizioni interne che dagli stimoli esterni; stimoli intensi suscitano attenzione, ed essa seleziona le informazioni in ingresso in base alla loro rilevanza biologica o psicologica. Proprio in quanto processo di selezione di informazioni l'attenzione può essere definita come un processo cognitivo.



Più attenzioni

Quando si parla di attenzione si intende una vasta gamma di processi: l’attenzione può essere automatica (esogena o bottom-up) o volontaria (endogena o top-down) e può essere diretta verso stimoli esterni o stimoli interni, come quando pensiamo a qualche ricordo o facciamo qualche calcolo; inoltre può essere covert, cioè senza movimenti oculari oppure overt con spostamenti oculari.

L'attenzione sostenuta è la funzione cognitiva grazie alla quale riusciamo a rilevare stimoli bersaglio che si presentano in modo molto sporadico in compiti lunghi e monotoni. Di solito per misurare questo dominio dell'attenzione vengono utilizzati test computerizzati.

L'attenzione può essere selettiva: negli studi sull’attenzione selettiva sono state utilizzate prevalentemente due classi di paradigmi sperimentali: i paradigmi di selezione e i paradigmi di filtraggio. I paradigmi di selezione sono rappresentati soprattutto dai compiti di ricerca visiva. Un tipico compito di ricerca visiva è composto da numerose prove consecutive; ciascuna prova consiste nella presentazione di una figura composta da diversi elementi. In alcune prove, tra i vari elementi è presente un particolare elemento detto stimolo bersaglio (target), che il soggetto conosce. Nelle altre prove lo stimolo bersaglio non è presente. In ciascuna prova il soggetto ha il compito di decidere più rapidamente possibile se lo stimolo target è presente o no A differenza dei paradigmi di selezione, i paradigmi di filtraggio si basano essenzialmente sulla presentazione rapida e continua di stimoli rilevanti e irrilevanti (da ignorare), che differiscono generalmente per un qualche attributo fisico, quale la posizione spaziale, il colore, l’intensità, ecc. L'attenzione selettiva si può valutare con test quali matrici attentive e cancellazione.

L'attenzione alternata è la capacità che ci permette di compiere shifting delle risorse attentive da un compito all'altro: un test molto utilizzato per misurare questa abilità è il Trail Making Test o TMT.

L'attenzione può essere divisa; la situazione sperimentale tipica nello studio dell’attenzione divisa è quella relativa al doppio compito: il risultato che in genere si osserva in questa situazione è che la prestazione ai due compiti è peggiore di quella ottenuta dallo stesso soggetto quando è impegnato nei due compiti separatamente.


Campi di applicazione

Ipoprosessia ed aprosessia sono due tipi di livello di disattenzione, il primo relativo ed il secondo assoluto, associati spesso a diminuzione della vigilanza, stati confusionali, schizofrenia, ansia, depressione. Iperpropessia: stati di super-coscienza provocati spesso da allucinogeni, isterie, fobie, DOC, deliri. Un altro disturbo comunemente osservato nei bambini è l’ADHD, nei soggetti con tale sindrome si osserva un’inabilità della concentrazione ed una continua tendenza alla distrazione e questo può causare problemi di apprendimento, pertanto la diagnosi deve essere tempestiva ed il trattamento mirato; vi può essere associata anche l’iperattività.

Altre forme di disattenzione con base neurologica, che insorgono per esempio a seguito di lesioni cerebrali, sono deficit attentivi a carico di una o più sottocomponenti del sistema gerarchico dell'attenzione (sostenuta, selettiva, alternata o divisa) oppure delle sindromi che comprendono una serie di sintomi ben specifici come per esempio il neglect: il soggetto che ha sviluppato l'eminegligenza spaziale può avere difficoltà più o meno severe nel prestare attenzione al campo controlesionale.

 

L'attenzione, come le altre funzioni cognitive, può essere allenata. Tramite programmi individualizzati, mirati sulla funzione che risulta carente, sia bambini con ADHD, sia persone che hanno subito lesioni cerebrali, possono recuperare o potenziare i propri punti di debolezza. 

 


"Esempio di copia di un disegno di un orologio effettuato da un paziente con eminegligenza spaziale"



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