Strumento con duplice funzione: comunicativa: ci consente di trasmettere e ricevere le informazioni e conoscitiva: conoscere il mondo. E’ un sistema di comunicazione aperto, perché crea da un numero limitato di elementi messaggi nuovi. E’ lo strumento che l’essere umano utilizza per comunicare in modo speciale, il linguaggio verbale è la competenza di associare suoni e significati mediante regole grammaticali che variano a seconda della lingua ed è certamente lo strumento cognitivo che più caratterizza la specie umana
Le componenti e le strutture del linguaggio verbale sono studiate dalla fonologia e dalla linguistica. Il fonema è un suono di per sé senza significato, ogni lingua ne ha 20-40. L’alfabeto traduce i fonemi in segni grafici detti grafemi. Il morfema è invece la più piccola unità dotata di significato (esempio, la parola 'libro' è formata da due morfemi: ‘libr’ ‘o’) che possono essere anche derivazionali (infelice) o affissi (grandezza). La parola è l'unità lessicale minima. Il lessico è l'insieme delle parole di una lingua, mentre il lessico mentale è l'insieme delle parole conosciute da una persona, il suo vocabolario. La semantica, riferita ad un termine, è il significato delle parole e delle componenti linguistiche. Le parole hanno proprietà di riferimento: momento e luogo, di denotazione: nocciolo concettuale e di connotazione: valenze aggiuntive anche emotive (esempio la discoteca luogo di pericolo per i genitori e luogo di divertimento per i figli). La sintassi è l'insieme di regole che ci permettono di combinare le parole tra loro in modo corretto. Le parole vengono combinate tra loro in un’unità fondamentale detta frase formata da Soggetto, Verbo e Complemento Oggetto.
Linguaggio non verbale: studiata dalla prossemica (corpo) e semiotica (segni). Il linguaggio silenzioso si divide in quello dei segni: gesti che stanno a qualcosa per qualcuno e creano nella mente dell’altro un segno equivalente e sono caratterizzati dai sintomi, cioè componenti che enfatizzano gli stati interni (tremare, gesticolare, voce alta: la prosodia indaga il tono e la frequenza della voce che dà l’info sui sintomi interni.), dell’azione: movimento e degli oggetti: abbigliamento, postura, mimica facciale. La cinesica indaga la mimica e la gestualità e studia i gesti rituali: connessi con riti religiosi o civili (segno della croce), emblemi: gesti con significato traducibile in parole, illustratori: chiarire ciò che si dice, adattivi o manipolatori: senza significato come grattarsi, toccarsi il naso, ma che possono dare info sui tratti di personalità.
"Le parole sono relativamente poco importanti, dato che determinano solo il 10% dell’impatto, rispetto al 40% del tono della voce e del 50% del comportamento non verbale (MEHRABIAN; 1972)"
Valutazione del linguaggio per porre in atto un piano riabilitativo o di prevenzione. Il linguaggio ha ruolo primario in campo psicologico per il rapporto di fiducia e per il professionista è di primaria importanza valutare il linguaggio verbale e non verbale. E’ attraverso il linguaggio che si stabiliscono il primo contatto con il paziente e le regole del rapporto di fiducia ed è tramite l’esposizione verbale che il paziente esternerà i problemi. Anche il linguaggio utilizzato dal professionista ha un’importanza fondamentale, sia ai fini di stabilire un’alleanza, sia per gli scopi prefissati dal trattamento. Il più delle volte il soggetto comunica in modo latente o deformato un serie di richieste di aiuto che riguardano in genere difficoltà inerenti la sua vita. Solo dopo questa prima fase si potrà concordare insieme l’obbiettivo del trattamento che può essere mirato alla risoluzione dello specifico problema, come avviene nel caso di un training breve e focalizzato, oppure può richiedere la modificazione di aspetti più profondi del soggetto attraverso un trattamento più prolungato. Disturbo primario: specifico del linguaggio (DSL). Disturbo secondario: lesioni cerebrali che determinano afasie: l'interesse primario della neuropsicologia nell'ambito del linguaggio riguarda questa tipologia di disturbi. Lo psicologo può effettuare valutazione neuropsicologica delle funzioni linguistiche ed inquadrare la persona in una diagnosi clinico-funzionale che imposta e guida il trattamento in tutte le fasi. La diagnosi clinica è l'inquadramento sindromico del tipo di afasia che può essere fluente e non fluente, globale, di Broca, di Wernicke, anmonica, transcorticale motoria, transcorticale sensoriale. La diagnosi funzionale inquadra la patologia acquisita definendo i livelli di compromissione: il professionista indaga se i deficit sono in un livello fonologico, oppure semantico-lessicale o sintattico grammaticale. Viene valutata globalmente la funzione linguisitca (anche lettura e scrittura) con test standardizzati che pongono e basi per un trattamento riabilitativo. Un test molto utilizzato che consente di effettuare una diagnosi funzionale, utile per la messa in atto di un trattamento di tipo neuropsicologico, è il B.A.D.A.
'Le sindromi afasiche sono definite in base alla fluenza.
Il livello di gravità della sindrome afasica viene definita in seguito ad una diagnosi funzionale'